Gli alberi di Leccio in ambito urbano a Cassano delle Murge stanno morendo?
Lo chiediamo alla politica locale ed in particolare agli assessori e consiglieri le cui deleghe comprendono le politiche per l’Ambiente, la manutenzione del Verde, l’Agricoltura, la cura e il decoro urbano e anche il rilancio del centro storico che nel loro insieme rappresentano il cardine del cambiamento green.
Da “non addetti ai lavori”, la risposta ci sembra visibilmente evidente, semplicemente passeggiando per le vie e piazze di paese dove il fenomeno “chiome con chiazze bruno-giallastre di foglie secche” sembra diffuso a macchia di leopardo.
Al contrario, meno evidente, almeno per “noi non addetti ai lavori”, ci sembra il dato politico riferito alle azioni messe in campo in termini di atti ovvero delibere e determine di trattamenti specifici per cercare di curare i lecci malati, convocazioni di tavoli tecnici o ancora istituzione di una commissione ambientale dedicata viste le criticità sotto gli occhi di tutti (chiome con foglie secche, rami privi di foglie..).
Insomma, non ci è chiaro se la politica, per il tramite dei suoi delegati di settore, abbia messo in atto o meno un piano di tutela di tali elementi naturali del paesaggio urbano con un conseguente protocollo d’azione al fine di contrastare, da un lato, la patologia che ha colpito gli alberi di leccio e, dall’altro, prevenire la rapida diffusione del contagio alle alberature vicine, ancora sane.
E allora, immaginandoci virtualmente in piazza Garibaldi durante un dibattito pubblico basato su dati e argomentazioni, chiediamo agli assessori e consiglieri di settore ovvero Aloisio (ambiente), Battista (manutenzione), Lapadula (agricoltura), Baldassarre (cura e decoro urbano) e R. Angiulo (decoro e rilancio centro storico):
- Da quando tempo è iniziato questo fenomeno di deperimento dei Lecci e cosa è stato fatto fino ad oggi?
- Se la situazione dei Lecci è o non è un’emergenza?
- Se oggi, tale situazione è sotto controllo? O ancora, se migliorata o peggiorata rispetto alla precedente primavera del 2022?
- Quali e quanti trattamenti specifici per curare gli alberi di leccio sono stati effettuati negli ultimi 3 anni sotto la vostra guida?
- Se è a rischio il futuro del patrimonio verde urbano considerando che la maggior parte degli spazi pubblici (piazze e vie) è occupata da alberi di leccio che, dunque, ne rappresentano il volto naturale?
- Qual è l’attuale visione (pianificazione) della flora urbana e periurbana con un orizzonte temporale di lungo termine anche alla luce delle attuali “progettualità di rilancio” del centro storico come ad esempio “Rivivere le Radici”? A riguardo quali sono/saranno le specie e/o cultivar arboree ed arbustive messe/da mettere a dimora e se è stato nominato un esperto di settore, tipo arboricoltore, per tale scelta strategica al fine di ridurre ed eliminare i problemi di gestione e eventuali fallimenti di impianti?
- È stato convocato un tavolo tecnico per censire gli alberi di leccio sani e malati, pianificare e monitorare una strategia comune?
- È stata istituita una commissione consiliare (ambiente) dedicata alla situazione lecci? O non è utile alla situazione?
- È stato avviato un preciso protocollo d’intervento?
Da “non addetti ai lavori” ci sembra evidente che il fenomeno che sta interessando gli alberi di leccio sia diffuso e partito da almeno cinque/sei anni fa, probabilmente scatenato dal cambiamento climatico che, a causa di una siccità più severa e una maggiore rarefazione delle piogge durante l’anno, ha indebolito queste piante rendendole più facilmente attaccabili da insetti e patogeni quale cocciniglia, funghi e parassiti con il visibile disseccamento parziale o totale delle chiome. A riguardo, ci sembra altrettanto evidente, passeggiando per le piazze e vie di paese, che anche le giovani e piccole piante di leccio non siano esenti da attacchi e da un conseguente rapido deperimento.
Motivo per cui, visto l’alto rischio per questa specie vegetale, chiediamo agli stessi consiglieri ed assessori perché da “non addetti ai lavori”, continuiamo ad assistere all’individuazione e messa a dimora di giovani piante di leccio in nuove piantumazioni, nuove progettualità, nuovi quartieri o ancora negli stessi giardini scolastici?
Foto di Piazza Adua post lavori di rigenerazione (Progettualità Rivivere le Radici) scattata in data 4 maggio 2025